Il 2020 è stato un anno particolare. Alcuni settori, qualcuno più e qualcuno meno, sono stati travolti da questa ondata pandemica senza precedenti. Il Coronavirus ha avuto un forte impatto sulle aziende, molte di queste hanno dovuto chiedersi come poter portare avanti le proprie attività in sicurezza, reinventandosi e adattandosi a nuovi modelli di business. Come dice un noto proverbio: “La necessità è la madre dell’innovazione”, per questo oltre ad avere apportato sconvolgimenti sbalorditivi, la pandemia ha anche introdotto cambiamenti di eguale portata, destinati a rimanere e a insediarsi nella nostra società. Analizziamo ora alcuni tra questi più grandi mutamenti:
- Le abitudini dei consumatori hanno subito cambiamenti radicali. A cambiare sono state prima di tutto le esigenze e i bisogni dei consumatori. Conseguenza di questo sono state le “nuove” ricerche sui principali motori di ricerca. Modalità di apprendimento online, app per il fitness e nuove metodologie per coltivare e alimentare le proprie connessioni sono state alcune tra le ricerche più in voga del momento.
- Gli eventi sono diventati virtuali. Gli eventi torneranno, sicuramente, ma avranno un aspetto diverso. Il digitale cambia il modo di vivere gli eventi e il modo di creare contenuti.
- Il lavoro si è spostato a casa. La crescita dello Smart Working è stata esponenziale. Definito come “una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione dei risultati”, lo Smart Working abbraccia sia aspetti positivi che negativi e rimane oggi un tema ancora molto discusso.
- Lo shopping online è diventato la norma. Il ruolo dell’e-commerce è stato importante dal punto di vista della crescita. I dati parlano chiaro, si parla di una crescita del quasi 24% su tutto il macro-mondo dei beni di consumo con una distribuzione abbastanza distribuita su tutte le fasce d’età.
Ci attende un’epoca di grandi cambiamenti, il sociologo Zygmunt Bauman parlava a tal proposito di società “liquida”, dove sembra non esserci più spazio per l’attesa, dove tutto viaggia alla massima velocità.
Le nuove tecnologie, e più in generale il digitale, abilitano infinite opportunità. In momenti di pandemia sono stati strumenti fondamentali per avvicinarci, insegnandoci a fare le stesse cose che facevamo prima diversamente. Nasce la necessità di regolare il mezzo digitale, stiamo dando un mezzo potentissimo a chi, spesso, non ha tutte le facoltà intellettive per comprenderlo e utilizzarlo al meglio. Al contempo, il metodo di comunicazione tradizionale, faccia a faccia, non è da vedersi come superato. Se da un lato il digitale rende possibile l’abbattimento della distanza, dall’altro non sostituisce a pieno il contatto umano, e forse mai potrà farlo.
Grazie Ninjamarketing per l'ispirazione!